Yr e Ansuz: l’Albero Cosmico e la Bocca Creatrice
- Valentina Cavallese
- 29 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Yr è la seconda runa del gruppo della Creazione e viene associata al grande albero cosmico Yggdrasill. Per comprendere a pieno la portata di questo significato, è bene conoscere la simbologia dell’albero secondo la tradizione nordica – non dissimile da molte altre. Per sua natura, l’albero vive contemporaneamente su tutti e tre i principali piani dell’esistenza, connettendoli: gli inferi, la terra e il cielo. Nel nostro particolare contesto, la morte iniziatica di Odino (l’impiccagione) avvenne proprio nell’Albero Cosmico, sede delle Norne del destino, portatrici di rune. Grazie alla sua verticalità, il tronco-asse che sorregge i mondi, rappresenta magnificamente la discesa e la risalita dio-uomo/uomo-dio. Ma non solo, con uno sforzo di immaginazione non sarà difficile sovrapporre all’immagine di un albero quella di un essere umano; avremo allora braccia al posto di rami, un busto al posto di un tronco, e gambe in luogo delle radici. Diceva, la valchiria Sigrdrifa:
Devi conoscere le rune dei rami, se vuoi essere medico
e saper riconoscere le ferite;
le devi incidere sulla corteccia e sul legno dell’albero,
i cui rami sono rivolti a oriente.
Dunque, tra i principali significati della runa Yr possiamo ora comprendere i seguenti: morte iniziatica, collegamento/viaggio tra i mondi, morte (se ci focalizziamo solo sul piano terreno – ricordiamo che in una lettura runica il significato di una singola runa si interseca e si modifica in relazione alle altre che l’accompagnano).
Un ulteriore significato è “tasso” e “arco di tasso”. Secondo la tradizione nordica, il tasso ha la virtù di scacciare i demoni ed è sacro al dio Ullr (“splendido”, “maestoso”, divinità guerriera, abile arciere e sciatore provetto dedito alla lotta contro le forza del caos e dell’oscurità, di cui tuttavia si sa molto poco). Da qui deriva l’ipotesi secondo cui Yggdrasill sarebbe un tasso, e non un frassino; Snorri, autore dell’Edda, descrive le sue foglie con il termine barr, “foglia aghiforme”, tipiche del tasso. A rafforzare il significato di morte e viaggio di questa runa, si pone il fatto che gli sciamani utilizzavano la resina del tasso per creare fumigazioni (fortemente tossiche) in grado di condurre lo spirito fuori dal corpo. La runa Yr ricorda, d’altronde, una freccia incoccata in un arco – la freccia non solo colpisce un bersaglio, ma può puntare anche verso il cielo, aprendo a uno spazio nuovo di elevazione.

Ansuz: Dio, la Bocca Creatrice, il Soffio Vitale
Ansuz, la runa dell’eloquio, dell’ispirazione/conoscenza divina e, appunto, della creazione. Così come il cristianesimo tramanda che “in principio era il Verbo”, la terza runa Ansuz rappresenta il primo movimento creatore verso il piano terreno, indotto dalla voce divina. Se il primo asse simboleggia il flusso primario della creazione che discende, il secondo ha origine, simbolicamente, dal chakra della gola (asse-uomo, chakra della gola = comunicazione): insieme vibrano e originano il suono creatore emesso da Dio. Infatti, si tratta di una runa particolarmente legata alle pratiche sciamaniche dedite all’acquisizione di conoscenze superiori.

Anche l’analisi semantica parla chiaro. In sanscrito ásu = soffio vitale, e as=esistere; in gotico ansen = semidei; antico islandese áss = Stirpe degli Aesir (Asi)/stirpe divina. Odino, per esempio, è conosciuto anche con il nome di Omi, voce risonante, colui la cui voce risuona; la sacra sillaba indiana Om viene associata alla vibrazione primordiale. Dopo il suo sacrificio iniziatico, Odino ottenne «nove terribili incantesimi», ed ecco che «io presi a fiorire | e diventai saggio, | a crescere e farmi possente. | Parola per me da parola | trassi con la parola». E ancora:
Rune tu troverailettere chiare,lettere grandi,lettere possenti,che dipinse il terribile vate [Odino],che crearono i supremi numi,che incise Hroptr degli dèi [Odino/dio].
Abbiamo a che fare, quindi, con due rune assolutamente primordiali, risalenti a un’era in cui il canto e le vibrazioni del cosmo venivano prima della parola. Quando i canti e il ritmo, come quello dei tamburi, richiamavano le divinità e sintonizzavano l’uomo al battito cardiaco di Madre Natura. Secondo la mitologia Maya, tredici sono le vibrazioni, o toni, che dal centro dell’universo, in cui risiede Hunab’Ku, l’Unico Datore di Movimento e Misura, in-formano e generano il mondo.
Due rune che, in modo forse paradossale, invitano più all’ascolto e alla connessione, che alle chiacchiere. Sul piano terreno, l’ispirazione divina si trasforma in creatività, pratica e immaginale; in idee e sentimento che devono poi alimentarsi e spingere per realizzarsi nel mondo.
Giunge così, nel prossimo articolo, il tempo di Uruz e Raido. Le energie sono state inviate e hanno vibrato, racchiuse in una sorta di gestazione cosmica: ora devono manifestarsi e muoversi con forza verso il proprio destino.

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