Lady Mechanika: Il Puro Steampunk
- Nick Morningstar
- 11 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Amore per l’estetica
Quando si parla di steampunk, spesso si fa riferimento alla filosofia di questo movimento artistico e letterario, all’ideale che si cela dietro al retrofuturismo. Forse lo facciamo un po’ per darci un tono e sembrare più intelligenti di quel che siamo, soprattutto con i nostri boriosi amici intellettuali.
A differenza della gente “per bene” – troppo per bene, oserei dire – per me lo steampunk è, prima di tutto, estetica: grandi macchinari complessi pieni di ingranaggi, fitte coltri di vapore, olio, tubi e costruzioni impossibili. Un movimento che affascina più per la sua forma che per la sua filosofia. Almeno in questo caso, la forma prevale sulla sostanza. E quale medium riesce a dare più lustro all’immagine, quando si tratta di rappresentare mondi impossibili, se non il fumetto? Oggi parliamo del fumetto d’autore Lady Mechanika di Joe Benitez e della sua protagonista.

Un corpo di bulloni
Quando penso allo steampunk, non posso che pensare a Lady Mechanika – o Nika, come mi piace affettuosamente chiamarla. Ambientato in un’Inghilterra vittoriana in cui lo sviluppo tecnologico ha preso tutt’altra direzione, seguiremo le avventure della protagonista: una donna modificata artificialmente, con un corpo quasi interamente meccanico. C’è però un unico, grosso problema... Lady Mechanika è senza
memoria, e nel corso delle sue avventure dovrà far luce sul mistero legato alle sue origini. Creatura contro creatore: uno dei confronti più antichi della letteratura trova in quest’opera un nuovo modo di essere raccontato, tra aeronavi, macchine a vapore e complessi sistemi che trovano nell’acciaio, nell’olio e nell’imponenza dei motori a vapore un contesto inedito. Le storie di Lady Mechanika, pur avendo come filo conduttore il mistero dietro la sua origine, sono spesso di natura autoconclusiva. La nostra eroina dovrà risolvere casi di varia natura in giro per il mondo: affrontare ibridi uomo-macchina fuori controllo, vivere avventure alla Indiana Jones, combattere sette occulte che trafficano con poteri al di là della loro comprensione. Il tutto portandola anche in contesti piuttosto esotici, come il Messico in pieno Día de los Muertos.

Un pizzico di magia
Se il cuore pulsante del fumetto è lo steampunk – e quindi una tecnologia sì esotica, ma comunque tecnologia – con il transumanesimo come tema centrale, non manca però un pizzico di
magia. Ma quando la scienza arriva a deviare la vita organica in una forma surreale, come ha fatto con il corpo della nostra Nika... siamo sicuri che la scienza stessa non possa essere chiamata anch’essa magia? Nika è, a tutti gli effetti, una figura folcloristica nel suo mondo: quasi una celebrità affascinante e sicura di sé, che non agisce nell’ombra ma, anzi, alla luce del sole. Sempre accompagnata da Archibald Lewis, un ubriacone dal cuore d’oro, grande inventore e amico fedele della nostra eroina. Recuperare questo fumetto dovrebbe essere una priorità per chiunque ami il fumetto d’autore, lo steampunk... o semplicemente le belle storie.
Beyond all!
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